La dimora natale del cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, ad eccezione della loggetta miracolosamente risparmiata, fu devastata dal terremoto del 1915 e riedificata tra il 1971 e il 1972 per custodire le memorie di uno dei figli più illustri d’Abruzzo, destinato a diventare l’uomo più potente d’Europa nel Seicento. L’iniziativa, scaturita dall’appello del giornalista e storico Giuseppe Buccella, trovò compimento grazie all’impegno dell’ingegnere Gervaso Rancilio e dell’allora direttrice della Bibliothéque Mazarin di Parigi, Madeleine Laurain-Portemer.
Oggi, la casa, trasformata in uno spazio museale, accoglie documenti e immagini che narrano la vita e l’opera di Mazzarino, insieme a un’elegante sala convegni, luogo di incontro per eventi culturali e iniziative dedicate alla straordinaria eredità culturale e politica del Cardinale.